Gli sguardi, gentili concessioni, obblighi morali, talvolta avidi, spenti o pregni di parole impantanate, sguardi stanchi, sguardi brillanti, canali di intensità, specchi di vetro, assorbono, creano, liberano e impediscono. Disobbediscono. Magnanimi perdonano, tiranni condannano.
Ci son sguardi che spogliano, feriscono e sguardi che rassicurano, difendono. Sguardi timidi, sguardi audaci.
Catturano cose che non vediamo, ce le spiegano e noi non le capiamo, ma è noi che gli insegnamo.
Gli sguardi si ricordano, restano come le fotografie e sbiadiscono eterni come il tempo.
Negli sguardi si può penetrare ma senza entrare, nei propri ci si può ascoltare ma non guardare, alcuni sguardi si rimproverano, altri si implorano.
Gli sguardi, noi li scegliamo e da soli si proteggono.