Misero non è il disgraziato ridotto in povertà, misero è l'amico di cui hai raccolto le lacrime, del quale hai nascosto i segreti più sconci e illegali, infelice è lui che da sempre conosce solo il suo bisogno. Gramo mentre rinnega la mano che lo ha stretto infermo, sciagurato anche quando cambia per tornaconto il passato. Miserabile è la sua anima ipocrita e ingrata. Straccione non è quegli che elemosina il cibo! Pezzente è l'infingardo che amici ha trafitto e negato; amici, compagni, fratelli di cui prima e dopo per profitto si è vantato. Sazio della sua alterigia, ignaro è il miserando dello scotto che la vita per lui ha già serbato.