Traduzione del De Bello Gallico di Giulio Cesare
Il
De Bello Gallico (in latino "La guerra gallica") è lo scritto sicuramente più conosciuto di
Gaio Giulio Cesare, uomo politico e scrittore romano del I secolo a.C.
In origine, era probabilmente intitolato C. Iulii Caesaris commentarii rerum gestarum, mentre il titolo con cui è oggi noto è un'aggiunta successiva, finalizzata a distinguere questi resoconti da quelli degli eventi successivi. Cesare visse in prima persona tutte le vicende riguardanti la conquista della Gallia. Uomo di grande cultura, appassionato di arte e filosofia, descrisse minuziosamente la sua campagna militare, inserendo nella narrazione molte curiosità sugli usi e sui costumi delle tribù barbariche (fuori dai confini romani)con cui veniva a contatto, oltre a tentare, surretiziamente, di difendere il proprio lavoro. Non si potrà dunque ritenerla un'opera davvero rigorosa dal punto di vista storico, proprio perché in parte autobiografica, anche se l'aspetto stilisticamente semplice (e perfino talora volutamente trasandato) potrebbe far pensare ad una raccolta di burocratici rapporti al Senato.
L'opera è stata scritta fra il "58 a.C e il "50 a.C." e si divide in
otto libri: